Azienda Monte delle Vigne
 

IL SUPER COSTRUTTORE DI VINI (E RICORDI)

Paolo pizzarotti e Andrea Ferrari nella barricaia
Paolo pizzarotti e Andrea Ferrari nella barricaia

In tasca ha contratti per 2,5 miliardi di euro, alcuni ancora freschi d’inchiostro: un ospedale in Kuwait, palazzi a Manhattan e Montecarlo, un tratto di metropolitana a Parigi. E un carcere in Perù, appalto vinto dopo aver volato per 18 ore a bordo del vecchio aereo di Palazzo Chigi, con il premier Renzi. Ma per una sera Paolo Pizzarotti non vuole parlare di appalti per dighe e autostrade o per il castello della Bella addormenta a Eurodisney. C’è un nuovo vino da battezzare sul tavolo.

Il luogo è Monte delle Vigne. Tra le nebbie serali dei colli parmensi la cantina disegnata da Filippo Valbonesi sembra un’astronave, piena di luce, quieta prima del decollo. Un silenzio di seimila metri quadrati. Paolo Pizzarotti, il figlio Michele e il socio-vignaiolo Andrea Ferrari roteano piatti di salumi, formaggi e ravioli, stappano bottiglie. Una cena per condividere i pensieri sull’ultimo nato tra i vini. Anche questo è un banchetto per «cantare i sapori del mondo», come scrive Enzo Bianchi nel suo ultimo libro, «Spezzare il pane» (Einaudi).

Il vino è un uvaggio (Chardonnay, Sauvignon e Malvasia), del 2013, sapido e acido. «È stato un caso - racconta Ferrari - pensavamo a una prova. Poi l’abbiamo assaggiato, è una forza. Lo presenteremo a gennaio». Per trovare il nome, Pizzarotti segue le tracce della sua vita, dai primi passi come costruttore alla trasformazione della cantina in set per Bellocchio.

Qui Paolo Pizzarotti abita sei mesi l’anno, in una villa settecentesca del podere, che il padre acquistò come rudere e che non vide mai ristrutturata. Ozzano Taro si chiama questo pezzo della food valley d’Italia. Qui è arrivato Marco Bellocchio per mettere in scena «Fai bei sogni», romanzo da un milione di copie di Massimo Gramellini.


(estratto dall’articolo pubblicato dal Corriere della sera - Novembre 2015)